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Peso | 310 g |
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€16.00
di Eliane Brum
A partire da una rubrica giornalistica in cui scriveva di «persone comuni», Eliane Brum negli ultimi anni ha innovato il genere del reportage e dell’inchiesta narrativa con un carattere e una voce unici. Ha affinato la sua sapienza nel ritrarre gli individui e la resa letteraria delle loro voci, ha coltivato una lucidità intellettuale che rende le sue cronache un appassionante viaggio nelle pieghe profonde della realtà. Nelle sue narrazioni il Brasile contemporaneo, o meglio i Brasili, perché per lei è un paese che esiste solo al plurale, diventa specchio del mondo intero, della diseguaglianza economica, della fatica di vivere, della solitudine di chi non possiede quasi nulla, se non il tempo limitato della propria esistenza. Sono storie «talmente reali da sembrare inventate»: le levatrici indie che fanno nascere intere generazioni di bambini senza mai eseguire un taglio nel corpo delle partorienti; le madri delle favelas che vedono i figli entrare nel narcotraffico e si preparano a pagare a rate la loro sfortuna; un facchino abusivo dell’aeroporto di Porto Alegre che sogna di valicare la misteriosa frontiera da cui compaiono i passeggeri e di salire su un aereo, perché tutti quelli che scendono hanno l’aria felice; la guerra personale e collettiva, che assume i toni di una vicenda epica, di João e Raimunda, espulsi dalla loro terra per la costruzione di una diga. Per Brum nell’atto del racconto non esistono vite normali o straordinarie, ciò che le interessa è contrastare l’assuefazione degli sguardi che non vedono più quanto accade intorno a noi. Accompagnando i suoi personaggi, esseri umani di ogni tipo e colore, lasciando spazio alle loro parole, Eliane Brum è al tempo stesso sensibile e avventurosa, documentata e immaginifica. Ha avuto con questo libro l’ambizione di scolpire nel linguaggio del racconto una ribellione quieta e invincibile, quella di uomini e donne in bilico sull’oblio.
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Peso | 310 g |
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